“Vorrei una legge che…” 2023-2024

Scuola Primaria

Progetto a cui hanno partecipato le classi 5A e 5B della Scuola Primaria di Calcara.

Obiettivo

L'obiettivo prevede che gli studenti debbano, attraverso la discussione e il lavoro in classe, individuare un argomento di loro interesse su cui proporre un disegno di legge, approfondirne il contenuto, elaborarne il titolo e gli articoli e illustrarlo facendo ricorso a una modalità espressiva a scelta.

Il progetto è rivolto alla quinta classe della scuola primaria.

Tempo di apprendimento

Apprendimento in: Novembre/Gennaio

L'argomento

Diario di bordo “Vorrei una legge che…” 2023-2024

Classi 5^A- 5^B – Plesso G’. Degli Esposti, IC. Crespellano, Valsamoggia ( Bologna)

 

N.B.Le parti in corsivo sono le parole riportate dei bambini che intervengono

Novembre

  • Scoperta della Costituzione attraverso lo studio delle regioni italiane.

Lettura dei principi della Costituzione

Dai commenti:

L’Italia ripudia la guerra. 

… Sapevo delle guerre fatte dagli italiani ma ora so che l’Italia non le farà più per attaccare gli altri paesi.

… Sono contenta che viene garantito il diritto all’uguaglianza perchè a me non piace scegliere le persone in base alle caratteristiche fisiche.

Mi dà fastidio quando viene ripetuta di continuo una caratteristica fisica di una persona per prenderla in giro.

Mi ha colpito l’articolo 1 che dice che è una democrazia fondata sul lavoro ma ora tantissime persone sono disoccupate.

Mi ha colpito l’art.48 che dà, a tutti, il diritto di votare; io lo davo per scontato invece ho scoperto che le donne possono votare dal 1948.

Cosa vuol dire democrazia: il potere di decidere appartiene al popolo ma per  i greci era limitato: erano esclusi le donne, gli schiavi  e gli stranieri.

  • Studio degli organi Costituzionali

  • Decisione di ricreare il Parlamento: una classe rappresenterà la Camera del Deputati, l’altra il Senato. 

Prima di proseguire, le insegnanti chiedono di fissare delle regole perché si dovrà lavorare in 40 persone e non sarà facile.

Come si discute? Si fa un elenco delle modalità di lavoro:

  • ci si ascolta

  • ci si concentra 

  • si pensa 

  • ci si confronta.

  • quando non si è d’accordo con un’opinione, non si interrompe, si aspetta che il compagno abbia finito

  • si prende una decisione che cerca di tenere conto di tutte le opinioni

Dicembre

Domande stimolo

Si deve rispettare una legge?

Sì perché c’è una punizione. Ma è importante rispettarla perché è importante comunque.

Se uno si mette a fare quello che vuole, accadono incidenti e altre cose brutte.

Senza punizione molti non si preoccuperebbero più di tanto. e quindi è stata necessaria la punizione

Se c’è una legge è perché forse c’era un problema ed era successo qualcosa di brutto da risolvere.

A cosa serve una legge?

 Nasce da un problema e cerca il modo per risolverlo.

 Per dare delle risposte ai bisogni.

Ma la legge deve migliorare la vita di tutti. 

Cosa dovrebbero riguardare le leggi? 

La vita di tutti i giorni ma non solo degli uomini ma anche dell’ambiente e degli animali

Emergono proposte circa il tema della nostra legge.

Gli argomenti principali sono l’organizzazione della scuola, l’ambiente, i bisogni delle persone, divieto di vendita degli alcolici, lo sport, l’aumento del costo delle cose: il cibo, i vestiti, le bollette.

I proponenti espongono la loro idea. Prima di procedere con i voti, si sottolinea come siano tutte proposte interessanti perché pongono l’attenzione su problemi veri. Infatti diversi bambini vorrebbero votare più proposte.

Allora si decide per più votazioni. Per ogni votazione viene eliminata la proposta meno votata.  Si procede con le  votazioni a camere unite.

Le due proposte che ottengono più voti sono:

1 – la chiusura della scuola al sabato

2 – riconoscere i bisogni delle persone e dare una risposta.

A scrutino segreto si procede con la votazione tra le due proposte.

Vince la seconda proposta. 

Gennaio

Votazione a camere unite per l’elaborazione degli articoli.

Ogni articolo viene discusso attraverso domande stimolo. Si registrano i principali commenti.

1° art

Usiamo la parola diritto oppure no?

Il bisogno ce l’hai non è un diritto. Ce l’hai e basta.

Lo facciamo diventare un diritto, così tutti rispettano i bisogni degli altri.

Però dobbiamo anche rispondere ai bisogni.

Si decide di usare la parola DIRITTO.

2° art

Quali sono i bisogni? Li elenchiamo?

Si comincia a scriverli. Qualcuno comincia a dire che l’elenco diventa troppo lungo.

Per me questo è un bisogno, per te no.

E’ proprio così. Altrimenti c’è chi li stabilisce e non è giusto.

E’ impossibile.

Allora non ne mettiamo nessuno. Diciamo che tutti sono importanti.

Approvata questo ultima proposta.

Possiamo dire che ci sono tanti tipi di bisogni. 

C’è chi ha bisogno di un lavoro o di una casa o del cibo. 

Ma c’è bisogno solo di cose materiali?

No, io ho bisogno delle coccole. Mia sorella deve ascoltare una storia.

Lo specifichiamo? 

Approvato. Come scriviamo? 

Vengono proposti: affetto, cura, amore, compagnia, solidarietà.

Io scriverei bisogni materiali e non materiali. 

Proposta approvata.

3°art

E’ facile dire apertamente il proprio pensiero e dire che si ha un bisogno?

Ma io mi vergogno a dire che ho un bisogno.

Io lo dico ai miei genitori.

Perché si ha vergogna di dirlo?

Perché poi qualcuno ti prende in giro.

Allora scriviamo sulla legge che è vietato prendere in giro le persone che hanno un bisogno.

La legge dice che siamo tutti uguali.

La discussione dura a lungo perché tutti raccontano le loro esperienze.

Si decide che nessuno può essere preso in giro o emarginato perché ci vuole molto coraggio a dire che si ha un bisogno.

Art.4

Come comunichiamo i bisogni?

Si possono scrivere mail o fare telefonate al Comune.

Molte persone anziane non scrivono mail.

Ma noi bambini non possiamo telefonare in Comune.

Si possono fare degli annunci, come quelli dove strappi il numero del telefono.

Si approvano gli annunci. 

Non possiamo metter un annuncio al bar o in un negozio.

Possiamo mettere gli annunci a scuola? Sì certo.

Viene approvata la proposta e si arriva a decidere  di richiedere al comune le bacheche da usare solo per questi annunci.

Però gli adulti possono anche telefonare ad un ufficio speciale.

5° art

Le bacheche possono essere anche per l’offerta dell’aiuto.

Se li mettiamo però nella stessa bacheca delle richieste viene una grande confusione.

Allora si telefonerà al Comune per dire chi è disponibile.

Noi bambini non possiamo.

Si decide che a scuola si metterà un’altra bacheca per dire a tutti che si danno lezioni di calcio, di basket, di ballo.

Ma si possono dare aiuti nei compiti? 

Ma i compiti si fanno di sabato, a casa.

Non è vero, noi andiamo al gruppo dei compiti a Crespellano, di venerdì e a volte di sabato.

Possiamo studiare insieme.

6° art

Per le persone che chiedono solo un consiglio come possiamo fare?

Possiamo fare come noi, adesso.

Le persone vengono da noi? E noi diamo consigli?

Si apre una lunga discussione.

Le insegnanti propongono la creazione di gruppi di ascolto. Ovviamente devono essere organizzati. 

I ragazzi ritengono che sia necessaria la presenza degli adulti. 

Viene deciso che sulla bacheca della Banca del tempo, si scriveranno anche gli appuntamenti del gruppo di ascolto. 

7 art

Di conseguenza ai gruppi di ascolto, si propongono i mercati dove si possono scambiare gli oggetti.

Alcuni dei bambini hanno già partecipato a mercatini di bambini.

  • Dibattito sulla forma da dare alla presentazione della legge 

Proposte: Filmato, disegni, canzone, power point

Dal momento che il tempo è ormai poco, si decide di utilizzare il power point per pubblicare la proposta di legge.

Anche perché è uno strumento comodo. Il file è su una piattaforma a cui entrambe le classi possono accedere e quindi si leggono gli interventi, si possono discutere a camere separate ed eventualmente proporre altro. L’altra classe a sua volta leggerà e deciderà se approvare o cambiare.

Si decide di scegliere lo sfondo nero per le diapositive come se si stesse scrivendo su una lavagna, una pietra su cui è scolpita la legge.

Si decide di unire la lettura a viva voce degli articoli.

Le classi si dividono in gruppi e si decidono i disegni da fare per illustrare gli articoli: i disegni possono essere simbolici o fumetti

Gli alunni di 5^A decidono di fare disegni di gruppo. 

Gli alunni di 5^B preferiscono disegni singoli e fumetti

Il gruppo che segue il power point decide i disegni da inserire.

Purtroppo le voci non si riescono ad inserire.

Speriamo di poterle inserire in un altro spazio.

A presto caro Diario.

I ragazzi della 5A e 5B

Docenti:

Biagini Bruna,  Lamonica Antonio, Stingi Laura, Tagliavini Angela.

Link per accedere al bando del concorso

 

Attività

Verifica apprendimento

I ragazzi hanno organizzato assemblee di discussione, votazioni per le decisioni finali, pianificato e realizzato la presentazione, studiato la COSTITUZIONE.
Si sono sempre mostrati partecipi, entusiasti e motivati, perché hanno considerato tutto il percorso con grande serietà, essendo proposto dal Senato.

Risorse

spoglio schede

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esito finale

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Lettura di controllo

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preparazione disegni

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